Vinificazione 2018

  • Fermentazione naturale (lieviti indigeni).
  • Fermentazione alcolica e malolattica in acciaio.
  • Vinificazione in botti di cemento per 6 mesi e affinamento in bottiglia per 6 mesi.
  • Gradazione alcolica: 12.5%
  • Acidità totale: 5.1 g/l
  • Solforosa totale: 10-20 mg/l
  • Altitudine: 350 mt s.l.m., collina
  • Terreno: argilloso-calcare

Vinification 2018

  • Natural fermentation (indigenous yeasts)
  • Alcoholic and malolactic fermentation in stainless steel
  • Aged in cement vats for 6 months and 6 months in bottled
  • Alcohol: 12.5%
  • Total acidity: 5.1g/l
  • Total sulfites: 10-20mg/l
  • Altitude: 350m
  • Soil: Calcareous clay

 


La Slarina è una varietà antica del Piemonte, specialmente coltivata nel Monferrato alessandrino. In questa zona era conosciuto anche con il nome di “Cenerina”, per via del abbondante pruina presente sull’acino che sembra ricoperto di un velo di cenere.

La Slarina ha una resa produttiva molto bassa. Infatti nella prima parte del ‘900 la Slarina è quasi scomparsa a favore di vitigni più produttivi come la Barbera e la Bonarda. Infatti c’è un proverbio piemontese che dice:“Slarina poco va nella tina”.

La Slarina è stata inserita nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite solo nel 2007 grazie al lavoro di ricerca svolto d Anna Schneider e Stefano Raimondi del CNR della facoltà Agraria dell’Università di Torino.

Nel 2013 abbiamo assaggiato una microvinificazione di Slarina in purezza fatta dal CNR e siamo rimasti affascinati dalla sua forte personalità e finezza. Così abbiamo creduto nelle potenzialità di questo vitigno dimeticato e nel 2014 abbiamo piantato la nostra prima vigna di Slarina.

Slarina is an old Piedmont grape variety which was cultivated mainly in the wine region of Monferrato. In this area it was also known as “Cenerina” which derives from the word cenere (or ash in English), due to the abundance of bloom on each grape which gave the impression of a veil of ash covering the bunches.

Slarina  has a very low yield and it was for this reason that in the early 1900s it almost disappeared in favour of varietals with a higher yield such as Barbera. It was thanks to the work of Anna Schneider and Stefano Raimondi (Research Institute for the Protection of Sustainable Plants, University of Turin), that Slarina was rediscovered and inserted into the National Register in 2007.

In 2013 we had the opportunity of tasting their microvinification of Slarina and we were immediately struck by it’s elegant aromas and tannic base. The following year, believing in the potential of this forgotten grape, we planted our first Slarina vineyard.